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Meglio distinguere la fatturazione delle attività “decommercializzate”

Botta e risposta di Salvatore Pettinato

di Salvatore Pettinato

Siamo un?associazione culturale nata nell?81 e il nostro statuto è stato variato nel 1998 ai sensi della legge 460/97. Abbiamo partita Iva e contabilità forfettaria. Tutte le fatture che facciamo sono attività commerciale e quindi tassabili oppure posso escludere quelle con attività inerenti all?oggetto sociale? Non è corretto far discendere dalla fatturazione da voi eseguita, la natura commerciale dell?intera attività esercitata bensì corretta sarebbe la pratica contraria che, conseguentemente alla natura commerciale o meno dell?attività esercitata, impone obblighi di fatturazione. La vostra attività dovrebbe dividersi tra la parte non commerciale, ?non tassabile? in determinate ipotesi, e la parte commerciale, da tassare con il regime forfettario da voi prescelto e previsto dall?art.109-bis del Tuir. L?art.111 del Tuir e l?art.4 del dpr 633/1972 (Iva) potrebbero, a tal fine, essere di grande utilità nell?individuazione di quelle attività che, seppur ritenute commerciali, sono in determinati casi ?decommercializzate? e per questo non tassate.


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